Avete presente quella sensazione che abbiamo quando non riusciamo a portare a termine un compito e questa, ci ossessiona costantemente durante la giornata? Può trattarsi di un progetto di un lavoro importante o di un impegno personale ma, ad ogni modo, c’è un motivo preciso per cui è così difficile smettere di pensare ai nostri compiti incompleti. Gli psicologi si riferiscono a questo comportamento come all’effetto Zeigarnik.

In questo articolo vogliamo consigliarvi alcune pratiche per trasformare il comportamento di questo effetto in uno strumento utile alla produttività e all’organizzazione.

Che cos’è l’Effetto Zeigarnik e qual è il suo meccanismo

Che cos’è l’Effetto Zeigarnik e qual è il suo meccanismo
Cosa succede alla nostra mente quando non riusciamo a completare tutti i compiti della giornata?

L’effetto Zeigarnik, prende il nome dalla psicologa lituana Bluma Zeigarnik che grazie ai suoi studi, ha scoperto che la nostra mente tende a ricordare con maggiore facilità i compiti incompleti o le azioni interrotte, piuttosto che i compiti già conclusi o non ancora iniziati.

La scoperta dell’effetto Zeigarnik

La psicologa, aveva notato che in un ristorante affollato, un cameriere, riusciva a memorizzare tutte le comande parzialmente eseguite mentre non ricordava più niente delle ordinazioni completate. Cosa stava succedendo?

Con gli studi effettuati poi successivamente, scopre che quando non completiamo un determinato compito, la nostra memoria, lo fissa con maggior importanza e ci ricorda di completarlo nel più breve periodo possibile.

Il risultato di questo studio è in sintesi questo: quando si incomincia un’azione si crea in noi la motivazione per portarla a termine e questa rimane insoddisfatta se l’attività viene interrotta. Sotto l’effetto di questa motivazione un compito interrotto rimane nella memoria  più profondamente e più a lungo di un’attività completata.

Per la nostra mente è importante rispettare tutti gli impegni presi: è una questione innata nell’essere umano per motivi legati alla sopravvivenza. Quando invece completiamo un compito tendiamo ad archiviarlo velocemente e dimenticarcelo perché in fondo, abbiamo già raggiunto l’obiettivo e non dobbiamo più preoccuparcene.

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Pro e contro dell’effetto Zeigarnik

Pro e Contro dell'effetto Zeigarnik
I troppi pensieri ti fanno venire mal di testa? La causa potrebbe essere l'effetto Zeigarnik

La parte negativa di questo effetto è che i compiti non completati e le azioni interrotte, creano in noi una cosiddetta “tensione psichica”, dovuta alla sopraffazione di pensieri che possono diventare invasivi, portandoci cosi a sentimenti di ansia e disturbi del sonno.

Questa tensione psichica la ritroviamo sotto forma di stress a fine giornata (ad esempio quando ci rendiamo conto che abbiamo ancora tanti compiti da completare). Diventa quindi importante concludere ciò che iniziamo e non lasciare compiti aperti nella nostra mente.

Ma esiste anche un grande vantaggio dell’effetto Zeigarnik: questo ci sprona a completare i compiti iniziati e a raggiungere i nostri obiettivi. Il completamento di questi compiti può inoltre portare a sentimenti di realizzazione, autostima e fiducia in se stessi.

Quindi una volta compreso il meccanismo perché non sfruttarlo a nostro vantaggio e limitare gli effetti negativi?

Utilizzare l’effetto Zeigarnik a nostro vantaggio

Sfruttare l'effetto Zeigarnik contro la procrastinazione dei nostri compiti
L'effetto Zeigarnik può essere utilizzato come strumento contro la procrastinazione

Avendo maggiore consapevolezza, possiamo sfruttare questo meccanismo della nostra mente come potente strumento per la nostra produttività e organizzazione. Ricordiamoci questo:

Inizia subito un compito

Abbiamo visto che quando una persona inizia una determinata attività è molto più propensa a portarla a termine. Quindi da questa analisi è facile intuire che quando abbiamo desiderio di realizzare qualcosa risulta più efficace iniziare a fare il primo passo, anche se piccolo e anche quando non si ha voglia piuttosto che rimandare ad un ipotetico momento perfetto.

L’effetto Zeigarnik descrive come la mente umana ha più facilità a continuare un’azione già cominciata e portarla a termine, piuttosto che dover affrontare un compito partendo da zero.

Limita e pianifica i tuoi compiti giornalmente

Con una pianificazione e organizzazione dei compiti possiamo programmare la nostra giornata con un limite di compiti da fare, focalizzandoci solo su pochi per volta. A fine giornata non avremmo una mole di pensieri per la testa e ci permette di passare a uno stato di maggiore relax e liberazione.

Suddivisione dei compiti più impegnativi

Suddividi i tuoi compiti più grandi in tanti compiti più piccoli: questo ci permette di organizzarci meglio e di fissare una scadenza e velocizzare il processo di completamento. Il nostro cervello è portato a terminare con più facilità piccoli obiettivi di un compito già iniziato.

Migliorare le capacità narrative e oratorie

L’effetto Zeigarnik è utilizzato molto nel cinema e nella televisione, dove gli episodi si interrompono con i classici cliffhanger, lasciando incompiuta la trama dell’episodio al fine di lasciare lo spettatore con la curiosità di scoprire il seguito nell’episodio successivo. Se non siete dei sceneggiatori potete comunque utilizzare questo stratagemma come potente tecnica narrativa nei vostri discorsi, nei vostri racconti o nelle vostre strategie se vi occupate di marketing.

Migliorare lo studio

Se stai studiando per un esame, effettua delle sessioni di studio intervallate nel tempo piuttosto che rimandare tutto il giorno prima dell’esame. Questo ti permetterà di avere maggiore probabilità di ricordarle fino al giorno del test. Iniziando il primo capitolo, la nostra mente ci ricorderà di proseguire lo studio.

Queste sono solo alcune idee su come utilizzare l’effetto Zeigarnik a vostro vantaggio. Non solo può aiutarti a motivarti a finire i tuoi compiti in tempo, ma può anche portare a un senso di realizzazione nella tua vita e sarai in grado di investire le tue energie mentali altrove.

Come utilizzeresti questo effetto nella tua quotidianità? Fatecelo sapere con un commento qui sotto.